Legge 231


Il D.Lgs. 231/2001, ha introdotto la responsabilità in sede penale degli enti per alcuni reati commessi nell’interesse o a vantaggio degli stessi. Le norme ivi contenute identificano come soggetti attivi del reato persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso e, infine, persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. Tale responsabilità si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto. Il Decreto riguarda alcune particolari fattispecie di illecito penale (tra questi, anche i Reati contro la Pubblica Amministrazione e l’amministrazione della giustizia, i Reati Societari (ivi compreso il reato di “corruzione tra privati”), i Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro, i Delitti informatici e di trattamento illecito di dati, i Delitti di criminalità organizzata, le Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento, i Delitti contro l’industria ed il commercio, i Delitti in materia di violazione del diritto d’autore, i Reati ambientali, i delitti in materia di immigrazione e condizione dello straniero (impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare), i delitti di ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio.

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